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Corso Vittorio Emanuele

Descrizione

Corso Vittorio Emanuele collega piazza Progresso alla zona del porto. Era l’antica e principale arteria medioevale e barocca. Ai lati di questo corso si trovano, oltre al Duomo, la chiesa e il chiostro San Francesco (descritte nella sezione delle Chiese), numerosi palazzi aristocratici e della ricca borghesia licatese eretti tra il ‘600-‘700, i quali furono ristrutturati nei due secoli successivi. I più importanti sono:

Teatro Re, opera del licatese geom. Filippo Re Grillo che lo realizzò tra il 1919 e il 1921 e che porta il suo nome. Fu voluto come luogo di cultura e d’intrattenimento della ricca e facoltosa borghesia di quel tempo.

Con gli anni il teatro fu adibito anche a sala cinematografica e nel 1930, durante la proiezione di un film, per la paura di un incendio gli spettatori timorosi scapparono e a causa della calca che si verificò all’uscita vi furono diversi morti con la conseguente chiusura del teatro. Negli anni Sessanta, il teatro fu aperto parzialmente e nel 2003, a seguito di un restauro completo, fu riaperto al pubblico.

Palazzo Frangipane II, sorge maestoso nel lato destro del primo tratto del corso occupandone tutta l’area. Il palazzo è il secondo, in ordine di tempo, che la nobile famiglia Frangipane fece costruire a Licata (il primo vicino al Duomo, il terzo nella salita Santa Maria). Il palazzo risente di influssi artistici tipici di alcuni edifici della Sicilia orientale: dalle mensole a mascheroni dei balconi alle paraste bugnate del prospetto e all’imponente portale centrale. Il palazzo, restaurato e recuperato nel suo splendore, è dal 1977 la sede principale della Banca Popolare Sant’Angelo.

Ad angolo di piazza Elena sorgeva il primo e antico ospedale di Licata, esistente già nella seconda metà del XV sec. Di questo vecchio edificio rimane parte dell’artistico prospetto, formato da alcune finestre, da una trabeazione dorica e una colonna scolpita tra il corso e la piazza.

Palazzo Verderame-Navarra, il prospetto che si affaccia su questo corso, presenta al piano nobile quattro balconi intervallati da due nicchie, mentre l’intero sottotetto mansardato è caratterizzato da piccole finestre dalle cornici strombate.

Palazzo Naselli era di proprietà dei conti di Comiso. Di questo palazzo si può ammirare il bellissimo portale d’ingresso su cui sono scolpiti i volti dei due fondatori dell’antica Gela, Antifemo da Rodi ed Entimo da Creta e due epigrafi latine.

Palazzo Vecchio Verderame, fu sede dei preparativi alle insurrezioni risorgimentali e antiborboniche. Interessante è il portale su cui è scolpito il volto di un uomo, quasi sicuramente quello del proprietario e del capostipite, Matteo Vecchio Verderame. L’interno è impreziosito dagli affreschi pittorici liberty del palermitano Salvatore Gregorietti, che ha dato vivacità all’ambiente per i colori usati ed estrosità ai soggetti allegorici raffigurati.

 

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