La chiesa del Carmine risale al XIII sec. e risultava posta fuori dal centro abitato. Secondo la tradizione, fu Sant’Angelo che nel 1220, venuto a Licata per predicare e a subire il martirio, fondò o soggiornò presso il convento dei PP. Carmelitani. Il complesso religioso del Carmine per la sua antichità e grandezza fu da sempre scelto come centro di studi per i religiosi della Sicilia e sede di vari Capitoli Provinciali dell’Ordine del Carmelo.
La chiesa si presenta in stile barocco con un imponente e monumentale prospetto realizzato nel 1748 dall’arch. trapanese Giovan Biagio Amico.
L’interno, ad una navata, conserva diverse opere d’arte. All’ingresso si possono notare artistici sarcofagi e mausolei di famiglie patrizie della città del XVI e XVII sec. Sulle pareti della chiesa sono disposti dieci medaglioni di Santi Carmelitani, attribuiti al pittore palmese Domenico Provenzani.
Nei primi due altari sono collocate le tele del trapanese Giuseppe Felici del 1732 raffiguranti “Il transito di San Giuseppe” e “Santa Maria Maddalena de’ Pazzi”. In un altro altare è presente un arco marmoreo degli inizi del XVI sec. della scuola del Gagini dove sono raffigurati i due fondatori dell’antica Gela ed elementi araldici.
Dietro l’altare maggiore, dove è collocata la statua della Madonna del Carmelo del XVIII sec.,vi è la sagrestia in cui si può notare la volta a crociera del XIII-XIV sec.
Il convento che ospita gli uffici del Comune, è uno dei più antichi di Licata e stilisticamente segue la forma artistica del prospetto della chiesa. L’ingresso conduce ad un ampio chiostro, in fondo al quale si possono notare il portale e due bifore di stile chiaramontano del XIV sec., mentre nel piano superiore è presente un grande salone dove sono collocati i mezzi busti di due frati carmelitani con relative epigrafi. Da un altro ingresso si accede in un’altra sala con soffitto ligneo dipinto e a cassettoni.